lunedì 16 dicembre 2013

Risotto allo Zafferano e Carote: Ricordi di Milano, di Che Tempo che Fa, di Warhol e della Nebbia


Qualche giorno fa sono stato a Milano da mia sorella per cambiare un po' aria, per respirare aria più metropolitana, tenere d'occhio una sorellona e sostanzialmente rilassarmi e svagarmi un po' lasciando a casa preoccupazioni e troppi pensieri...giunto a Milano l'accoglienza non è proprio calorosa, anzi: muro di nebbia in città e freddo polare; della serie...”hai voluto il Nord d'Italia...eccotelo qui”!!!


Comunque sia i giorni trascorsi in compagnia della mia super sister (ahimé sempre troppo pochi) sono stati davvero belli e come sempre pieni di affetto, attenzioni e tante tante risate; tra le varie cose e impegni che mi ero a tempo perso programmato, sono riuscito ad andare alla Mostra di Palazzo Reale dedicata a Andy Warhol che personalmente ho sempre stimato e ammirato moltissimo; devo ammettere che pensavo di annoiarmi e di trovare le solite opere banali e ripetitive...invece sono stato molto incuriosito da opere da me mai viste tipo i quadri sulle “Ossidazioni” o quelli contro Nixon o la sua rivisitazione dell'Ultima Cena ispirata appunto dall'omonimo affresco leonardesco. Sensazionale tutta la sala dedicata alle polaroid, delle quali Warhol era vero e proprio maniaco: tra i vari scatti di personaggi famosi sono favolose gli autoscatti che l'artista si è fatto con tanto di parrucche, occhiali e en travestì, tanto da non sembrare più lui e confondendosi perfettamente tra altri mille visi famosi e idoli dello star-system resi normalissime persone e totalmente scorporizzate della loro aura iconica.

Quella stessa sera ho avuto la fortuna di partecipare come pubblico a uno dei programmi a mio parere più interessanti e variegati del tubo catodico...Che Tempo Che Fa presentato da Fabio Fazio; non voglio adesso svelarvi i succosi ospiti che ci sono stati quella sera ma posso assicurarvi che è una puntata assolutamente imperdibile e molto molto interessante e divertente; quindi, se fossi in voi, il 29 sera non mi prenderei impegni e mi godrei una bella oretta e mezza piacevole sul divano.

Prima della ricetta che ho preparato in questa atmosfera post milanese vorrei soltanto segnalarvi un posticino molto piacevole dove andare a spizzicare due cosette se siete di passaggio: Pandenus che è una panetteria che si trova in Via Tandino, una traversa di Corso Buenos Aires per intenderci, che fa delle cosine davvero molto buone e golose (i dolci sono davvero paradisiaci) il tutto immerso in un'atmosfera densa di profumi di pane appena sfornato e di candele che ti fanno proprio sentire a casa e coccolato.

Oggi ripensando a tutta questa atmosfera così ovattata e piena di cultura che sente già il profumo delle feste più belle, ho pensato di creare un risottino semplicissimo e molto leggero; non il banale risotto alla milanese ma neanche i pesanti risotti stracotti e stracarichi di cose che alla fine rimangono sullo stomaco fino alla Befana.

Ingredienti ( per 2 persone):

-200gr di riso arborio o carnaroli
-50gr di burro
-1 cipolla rossa
-8/10 carote
-brodo di dado
-1 bicchiere di vino bianco
-1 bustina di zafferano
-olio e.v.o.
-pepe
-sale

Preparazione:

Soffriggete la cipolla tagliata a pezzetti grossolani in un velo di olio extra vergine in una padella capiente e nel frattempo sbollentate le carote in una casseruola; non appena la cipolla imbiondisce per bene toglietela dal fuoco, scolate le carote senza buttare via l'acqua che rimetterete sul fuoco aggiungendo un dado vegetale e preparate il brodo per sfumare il risotto.
Fate tostare il riso con la cipolla, aggiungete le carote a dadini, quindi il brodo e iniziate la cottura del riso rimestando di tanto in tanto e aggiungendo mestoli di brodo quando vedete che il riso ha assorbito tutta l'acqua.
Quando il riso è al dente aggiungete il burro a tocchetti e sfumate il tutto con il bicchiere di vino e mantecate il tutto per bene correggendo di sale se necessario e spolverizzate con il pepe.
Prima che il riso riassorba tutto aggiungete lo zafferano e mischiate per bene; tenete il risotto bello umido (all'onda) e non troppo asciutto o risulterà stopposo.
Servite ben caldo e buon souvenir milanese!! (se ve ne anvanza riscaldatelo la sera in padella senza aggiungere olio o altro....vi garantisco che non c'è cosa più buona dopo un turno di lavoro massacrante!!!)

Un consiglio: visto che le carote risultano molto dolci, il risotto rischia di essere poco carico di gusti; in questo caso vi consiglio di sciogliere dentro al risotto un tocchetto di formaggio tipo fontina o toma o perchè no gorgonzola.


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